Il Diaframma bloccato è il nome tecnico di una contrattura muscolare di uno dei muscoli più sottovalutati eppure decisivi per il nostro benessere: il diaframma appunto.
Diaframma: cos’è e cosa vuol dire che è bloccato
Solitamente non siamo abituati a considerare questo muscolo, ma dovete saper che è il nostro principale muscolo respiratorio e lo iniziamo a utilizzare fin dal nostro primo atto respiratorio quando nasciamo.
Il diaframma, per spiegarlo in modo semplificato, è situato sotto le nostre coste e divide la cavità toracica da quella addominale, divide in pratica il nostro busto a metà.
A ogni inspirazione (quando cioè l’aria entra) il diaframma scende, per permettere ai polmoni di riempirsi e la nostra gabbia toracica si espande quindi verso il basso.
Il diaframma quindi scendendo va a schiacciare i nostri visceri, gli organi situati nel nostro addome e cioè stomaco, intestino, pancreas, fegato, che non potendo scendere verso il basso perchè bloccati dal pavimento pelvico, né posteriormente, dato che vi è la colonna vertebrale, sono costretti a esser spinti in avanti. Ed è per questo che quando si respira con il diaframma si vede la pancia gonfiarsi e si parla infatti di respirazione di pancia, ma non perché l’aria arriva in pancia ok?
L’aria va sempre e comunque nei polmoni, mi raccomando!
Successivamente, in fase espiratoria, quando l’aria esce, il diaframma sale e la gabbia toracica torna a dimensione di partenza.
Questa è la respirazione che tutti dovremmo attuare in situazioni di riposo, quando cioè la nostra richiesta di ossigeno è ‘normale’, cioè quando dormiamo, leggiamo, guidiamo, ecc.
Quando invece richiediamo maggior aria al nostro corpo, quando ad esempio facciamo sport, parliamo, cantiamo, ecc, a venir in aiuto al diaframma intervengono altri muscoli, detti ‘accessori respiratori’. Questi muscoli sono quelli del collo, parte alta del dorso, e del petto. Questi dovrebbero intervenire sono in situazioni particolari per quanto riguarda la respirazione, e occuparsi invece per soddisfare altre azioni alle quali sono stati deputati, come ruotare o inclinare la testa, alzare le braccia ecc.
Quali cause portano al blocco del diaframma?
Ma cosa determina negli anni un peggioramento della nostra naturale meccanica respiratoria??
Le cause possono essere tra le più svariate, ve ne elenco qualcuna, le principali e più comuni:
- stress molto forti e improvvisi: causano un blocco momentaneo respiratorio che il nostro corpo fa fatica poi a ripristinare. Tra questi troviamo lutti, cambi improvvisi di città o lavoro, divorzi e separazioni, incidenti, ecc.
- stress lievi (almeno apparentemente) ma che sono costanti nel tempo: creano dei micro stress quotidiani e che goccia dopo goccia vanno a sommarsi, fino a riempire un vaso. Tra questi troviamo solitamente le situazioni lavorative non eccezionali, sia per tipo di lavoro che ambiente, o le situazioni famigliari che ci pesano ma che non possiamo cambiare (rapporto con genitori o figli, rapporto con i vicini, ambiente in cui si vive, ecc)
- traumi fisici importanti: fratture, incidenti, operazioni. Questi portano a alterare la meccanica respiratoria che spesso poi non viene ripristinata correttamente, anche col passare del tempo
- trauma diretto: colpo diretto a livello del diaframma, come può essere un pugno, una botta, una caduta, anche a livello delle coste che compongono la gabbia toracica
- problematiche respiratorie: asma, bronchiti croniche, polmoniti, portano ad alterare la respirazione, e specie se si sono verificate da piccolini, portano a conseguenze anche da adulti
Fatta questa premessa vediamo ora cosa succede quando un diaframma smette di funzionare correttamente e quali conseguenze porta.
https://youtu.be/d7-1F6c3nqs
Conseguenze e problemi che derivano dal diaframma bloccato
PROBLEMATICA NUMERO 1):
TENSIONI CERVICALI, MAL DI TESTA, FORMICOLII, DOLORI AL COLLO, CERVICALGIE, ERNIE CERVICALI:
Dato che per sopravvivere e far fronte a tutto quello che dobbiamo fare nella nostra giornata, dobbiamo respirare, se il diaframma non funge completamente il suo dovere, chiederà aiuto ad altri muscoli, che abbiamo citato anche prima, i cosiddetti muscoli accessori respiratori. E sono i muscoli del collo (scaleni e sternocleidi) e parte alta del dorso (trapezio ad esempio).Questi muscoli sono quindi costretti a sopperire al mancato lavoro del diaframma. Ma a un certo punto inizieranno a lamentarsi, dato che la loro funzione primaria non è quella di permettere la respirazione, e inizieranno i dolori cervicali, i torcicolli improvvisi, le tensioni al dorso, mal di testa, ecc. E in casi più gravi, possono verificarsi formicolii alle mani, dolori al braccio, perdita di forza, tunnel carpale.Quindi se un diaframma è bloccato o non funziona correttamente, la prima conseguenza che può portare va a discapito del collo e della parte alta del dorso.
PROBLEMATICA NUMERO 2):
COLITE, GASTRITE, ERNIA IATALE, REFLUSSO
Se un diaframma si blocca, lo fa in fase di contrazione, quando è in basso quindi rispetto alla sua normale posizione fisiologica.
Rimanendo quindi più basso rispetto alla normalità, ed essendo praticamente appoggiato ai visceri che vi stanno sotto, li andrà a schiacciare e comprimere tra di loro.
E questi si troveranno a dover svolgere le loro funzioni in condizioni di sofferenza, senza avere lo spazio necessario di cui normalmente necessitano.
Per questo motivo, molto spesso, addome gonfio, teso, problematiche di colite, gastrite, reflusso, sono dovute ad un diaframma che comprime i visceri, quali stomaco, intestino, fegato e pancreas, e ne ostacola il loro funzionamento corretto.
PROBLEMATICA NUMERO 3):
INCONTINENZA, CICLO IRREGOLARE, PROBLEMATICHE ALL’APPARATO RIPRODUTTIVO
Collegata alla problematica legata ai visceri, anche altri organi si trovano a svolgere le loro funzioni in situazioni non ottimali. Stiamo parlando dell’ apparato riproduttivo e urinario.
Quindi anche fenomeni di incontinenza, possono esser dovuti ad un diaframma che comprime la vescica e che, sotto pressione, non riesce a contenerne l’urina, provocando incontinenza.
Anche l’apparato riproduttivo ne è coinvolto, soprattutto nelle donne, dove ovaie e apparato riproduttivo si trovano a essere compresse e fungere male e in modo irregolare le loro funzioni.
PROBLEMATICA NUMERO 4):
ERNIA DORSALE E LOMBARE, DOLORE ALLA SCHIENA
Essendo che il diaframma si inserisce a livello della schiena (circa a metà) tra la zona lombare e dorsale, se è molto teso, rigido, e perennemente contratto, andrà a ‘tirare’ la muscolatura della schiena. Questa rigidità porterà a ridurre lo spazio tra una vertebra e l’altra andando a schiacciarla una sull’altra. Ma tra due vertebre abbiamo il disco intervertebrale e se due vertebre si schiacciano comprimono anche il disco tra di loro, che essendo gelatinoso, ad un certo punto uscirà dalla sua sede provocando la temuta ernia discale.
Quindi un diaframma rigido e teso, a lungo andare, comporterà anche serie problematiche come protusioni e ernie dorsali e lombari (L4-L5; L5-S1).
PROBLEMATICA NUMERO 5):
ANSIA, ATTACCHI DI PANICO, STRESS
Questi fenomeni sono strettamente legati a come riusciamo a far fronte agli eventi che ci accadono e a come riusciamo a gestirli nel quotidiano.
Un validissimo aiuto è dato dalla respirazione. Imparando a respirare correttamente infatti introduciamo nel nostro corpo una sufficiente quantità di ossigeno che ci permette di essere più lucidi e tranquilli e affrontare al meglio le situazioni che ci accadono.
PROBLEMATICA NUMERO 6)
CELLULITE, RITENZIONE IDRICA
Sappiamo che questi due fenomeni sono legati a moltissimi fattori, tra cui alimentazione, attività fisica, stile di vita.
Tra lo stile di vita comprendiamo anche la respirazione. Grazie ad una corretta respirazione infatti permettiamo al nostro corpo una eliminazione costante e naturale di tossine in eccesso. Se questo meccanismo viene bloccato o non funziona correttamente, il nostro corpo tratterà tali tossine, accumulandole soprattutto a livello degli arti inferiori, cosce e glutei.
L’importanza della respirazione per liberare un diaframma bloccato
Quindi imparando a respirare correttamente si diminuiscono moltissimo anche problematiche circolatorie, migliorando il flusso linfatico, ed esteticamente, la condizione di cellulite e ritenzione.
Ora che hai capito quanto è importante una corretta respirazione, vediamo come farla, e come inserirla nel nostro quotidiano.
Come accennavo all’inizio, la respirazione diaframmatica è la respirazione cosiddetta ‘di pancia’.
Per insegnarla infatti si tende a dire per facilità di andare a gonfiare la pancia, lasciando fermo il torace.
In realtà la pancia si gonfia perché attiviamo il diaframma che scendendo verso il basso spinge i visceri e quindi vediamo la pancia salire.
Quindi:
- fai entrare l’aria dal naso, immaginando che non si possa fermare a livello del torace ma che possa scendere per andare a gonfiare un palloncino posto a livello dell’addome
- il torace e le spalle non si devono muovere, se non minimamente
- ora lascia uscire l’aria in modo passivo, espirando possibilmente dalla bocca, senza però soffiare, o forzare l’espirazione. Molto importane è non attivare gli addominali per spingere l’aria fuori
- Aspetta 2′ e riparti con un altro ciclo respiratorio
Quando farla?
Tutte le volte che puoi! Il mio consiglio è farla sempre la sera prima di addormentarti, in modo da riabituare il corpo e avviare questa respirazione che poi verrà mantenuta durante la notte.
Ma la cosa migliore è di respirare ‘di pancia’ tutte le volte che siete tranquilli, che siete seduti, che leggete, che guardate la tv, che guidate.
Ricordate che la respirazione diaframmatica è quella che in fisiologia dovremmo utilizzare, e il nostro corpo lo sa bene!
Basta solo spolverare un po’ quella memoria muscolare che per stress, tensioni, traumi, stile di vita, il nostro corpo ha momentaneamente scordato, ma che non vede l’ora di riprendere a fare!
Affidati a chi valuta solo il tuo miglioramento estetico o le tue performance sportive. Come hai potuto capire respirare correttamente migliora di gran lunga la qualità della tua vita!
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