Periodicamente senti un dolore al diaframma che si confonde con un senso di mal di stomaco? Oppure hai la sensazione di un macigno fra i polmoni e l’intestino. Magari senti di non riuscire a respirare profondamente e se cerchi di approfondire il respiro senti dolore al diaframma? Prima di preoccuparti che sia qualcosa di grave leggi questo post.
Ti spiegherò esattamente perché succede, cosa rischi se non intervieni quanto prima e soprattutto cosa fare per risolverlo.
Dolore al diaframma: perché succede
Prima di continuare ad approfondire il perché avviene la sensazione di dolore al diaframma, dal momento che non sono lì con te e non sono un medico, assicurati con il tuo medico di poter escludere qualsiasi altra patologia organica da curare in modo mirato.
Il dolore al diaframma infatti, per la sua posizione, può facilmente essere confuso con un mal di stomaco ma anche viceversa. Se seguendo le indicazioni che ti darò, in modo costante per qualche giorno, non senti che la situazione migliora, allora è il caso che tu approfondisca con il tuo medico per verificare che stomaco e colon stiano funzionando a dovere.
Tornando al perché succede di provare dolore al diaframma, devi sapere che il diaframma è un muscolo fondamentale per il nostro corpo e il nostro benessere.
Secondo molte tradizioni, tra cui anche quella yoga, il nostro centro (fisiologico e non) è situato nella zona dell’addome, in quello che, volendo usare dei termini energetici, è chiamato terzo chakra.
Questo plesso racchiude lo scrigno delle risorse, delle potenzialità, della fiducia che abbiamo in noi stessi.
Il Diaframma è un muscolo che ha tantissime connessioni nervose con tantissimi altri punti del nostro corpo ed è altamente sensibile alle emozioni e alle condizioni stressanti.
Per la sua posizione centrale nel corpo e per il fatto che lo usiamo tutto il giorno, inconsapevolmente, è un bersaglio perfetto per tutte le mille fonti di stress che incontriamo ogni giorno nelle nostre vite.
Il diaframma infatti si inserisce sotto le costole e sulle prime vertebre lombari, oltre ad essere attraversato dall’aorta e dal nervo vago.
Il dolore al diaframma è avvertito come una sensazione di tensione che può sfociare in un’angosciante sensazione di fame d’aria.
Poiché siamo un complicato intreccio di emozioni e fisicità, spesso può succedere che la sensazione di fame d’aria generi un ulteriore aggravamento della sensazione d’ansia che, a sua volta, si ripercuote nella condizione di contrattura del diaframma, in un circolo vizioso.
In alcuni casi si può avere la sensazione di minor fame che viene interpretata come una mancanza di appetito.
Che sia la sensazione di pugno allo stomaco, di soffocamento, di nodo in gola, il problema è sempre il DIAFRAMMA bloccato.
È il nostro principale muscolo respiratorio, che se vivessimo in uno stato di serenità e tranquillità e quindi se funzionasse correttamente, permetterebbe una corretta ventilazione e nessuna conseguenza negativa sul resto del corpo.
Ma le tensioni a cui siamo ogni giorno sottoposti, lo porta man mano a contrarsi e lavorare sempre meno, costringendo altri muscoli a sopperire al suo malfunzionamento. Questi muscoli sono guarda caso i muscoli del collo, parte altra del dorso e in parte muscoli lombari.
Risolvere il dolore al diaframma: come rilassarlo
Oltre a quanto abbiamo visto, molto spesso anche cervicalgie, ernie, blocchi motori, dolori sono dovuti propri ad un mal funzionamento del diaframma e quindi ad un sovraccarico di lavoro degli altri muscoli che ci permettono di respirare (definiti muscoli respiratori accessori appunto…)
L’azione quindi dovrebbe essere di ripristinare la corretta funzionalità del diaframma per scaricare e rilassare il resto della muscolatura accessoria.
E come possiamo rieducare il nostro corpo a respirare correttamente? E cioè a rievocare quella che era la sua funzione originaria dell’atto respiratorio?
Esistono diverse tecniche che lavorano sulla respirazione, io dalla mia esperienza personale e professionale posso proporti la seguente.
- Sdraiati a terra se puoi, oppure inizialmente puoi anche sdraiarti a letto, sul divano, in un luogo tranquillo, dove puoi dedicare qualche minuto a te stesso e ascoltarti un po’.
- Solitamente consiglio questo esercizio alla sera, in modo che possiamo dopo una giornata frenetica a cui siamo ormai abituati, ridare spazio e importanza al respiro.
- Sdraiati a gambe flesse, appoggiate una mano sul torace e una mano sull’addome.
- La respirazione diaframmatica consiste nell’inspirare (fare entrate l’aria) tramite il naso e espirare (laciar uscire l’aria) dalla bocca.
- In fase inspiratoria, dovresti percepire il movimento solo della pancia, dovremmo quindi sentire la pancia che si gonfia.
- Immagina quindi di avere un palloncino in pancia dovete andare a gonfiare.
(La pancia si gonfia, perchè il diaframma quando lo andiamo ad attivare, scende in fase inspiratoria verso il basso, andando a comprimere i visceri che non possono né scendere verso il basso perchè trovano il pavimento pelvico, né andare posteriormente, perchè trovano la colonna).
- A questo punto, immagina di essere in un posto bello, rilassante, in vacanza, da solo o chi vi pare, in un luogo di pace, dove stai bene, dove nessuno ti puo disturbare, interrompere, dove insomma ve la state godendo.
- Inspira profondamente sentendo muoversi solamente l’addome e non il torace.
- Espira a bocca aperta, con un sospiro di sollievo, senza forzare, senza soffiare, senza spingere l’aria fuori.
- Deve essere tutto fatto in modo passivo, senza forzature, e solo in questo modo riuscirete davvero a rilassare la muscolatura del corpo nel suo insieme e sentire davvero lavorare il diaframma.
- Tra un ciclo respiratorio e l’altro (cioè alla fine di ogni espirazione) aspetta circa 2 secondi, per non affrettare le respiarzioni e evitare giramenti di testa dovuti ad iperventilazione. (Ricorda che non siete solitamente abituati a respirare così e ad avere a disposizione così tanta aria!)
- Fai queste respiarzioni per circa 3-5 minuti al giorno. Sono sufficienti per darvi una prima sensazione di benessere, rilassamento e leggerezza.
Ricorda che il diaframma è anche un REGISTRATORE di EMOZIONI. E questo cosa sta a significare?
Significa che tutto ciò che ci succede, ma proprio tutto, sia eventi positivi che negativi, avvenimenti, emozioni, sensazioni, vengono registrate proprio dal diaframma. Quindi tutto quello che la mente razionale dimentica, viene ricordato dal corpo.
Quindi, se mentre respiri e riattivi questo povero muscolo, ti vengono in mente ricordi, provi emozioni, ti arrivano sensazioni di felicità, tristezza, pianto, euforia, ecc. non spaventarti..anzi!!
Lascia che il corpo faccia uscire ciò che teneva immagazzinato dentro e che molto spesso ci fa del male, ci fa ammalare, ci crea tensioni..
Quando ci sono reazioni, anche forti, io le chiamo dei grandissimi REGALI che fai a te stesso.
È come aprire un cassetto e lasciare che le cose escano, anziché tenersele dentro ad ‘intossicarci’ corpo e mente..
Se non credi a quello che ti sto dicendo, non ti resta che provare, lasciandoti andare, ascoltandoti, lasciando libera la mente di viaggiare e fluttuare senza schemi e senza costrizioni.
Vieni a trovare me e il mio team nel mio centro di personal training “Studio Personal” di Thiene
Oppure scrivi a: [email protected]
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